Può Trick decidere tra l’amore della sua vita e il Sub dei suoi sogni?
Nav non riesce a contare tutte le volte che ha desiderato di poter chiudere gli occhi, concedere sé stesso e lasciare che qualcuno si prenda cura di lui. È un sogno che nessuno dei suoi ex è stato in grado di adempiere- non che lui abbia capito di cosa ha bisogno.
Almeno fino a quando non si trova per caso in un vicolo buio per sfuggire al rumore dell’affollata pista da ballo in cui non si sente a suo agio. Non è solo in quel vicolo, e lo sconosciuto che riesce a dargli tutto quello che ha mai desiderato non è realmente uno sconosciuto ma Trick, il suo affascinante vicino di casa. Un uomo dal corpo perfetto che perfino un modello ucciderebbe per avere e con gli occhi azzurri più dolci che Nav abbia mai visto.
Trick ha tutto quello che desidera, incluso il suo fidanzato perverso, Theo, che è stato al suo fianco per ben dieci anni. Quindi quando Trick prepara nel vicolo una sessione intensa che li spingerà oltre i limiti di qualsiasi cosa abbia mai potuto immaginare, la sua vita sembra perfetta.
Ma quando la luce tremolante illumina il vicolo, lui scopre che il corpo contro il suo non è quello del suo fidanzato.
Quel perfetto errore cambierà le loro vite per sempre.
General Release Date: 15th March 2024
La chiave dell'appartamento di Nav gli cadde dalle mani mentre il suo cellulare vibrava, facendo tintinnare delle monete e la tessera magnetica che usava a lavoro. Frugò nella tasca, tirando fuori il cellulare e lamentandosi infastidito nel vedere il nome sullo schermo.
“Questo non è il momento giusto,” disse nel rispondere alla telefonata, sospirando alla risata entusiasta che esplose nel suo orecchio. Diede un'occhiata per terra, alla ricerca della sua chiave che in qualche modo era finita sotto la porta del suo appartamento, solo il bordo zigzagato era visibile sotto lo spiraglio.
Aveva davvero bisogno di comprare un portachiavi per evitare che quella stupida chiave sparisse di nuovo. Ne aveva già perse tre solo il mese scorso, al negozio di ferramenta stavano cominciando ad essere sospettosi sul perché gli servissero tutte queste copie. Semplicemente non vedeva il motivo di comprare un portachiavi scintillante se non doveva usarlo per molto.
"Nav, com'è andata?” chiese Sasha al telefono.
Non importava quante volte Nav perdesse le sue cose o cambiasse appartamento, Sasha sembrava sempre in grado di trovarlo. Lui si era autoproclamato il suo migliore amico e la sua più grande seccatura.
Nav si fece sfuggire un sospiro, appoggiando la schiena contro la porta si mise a guardare il corridoio.
C'erano una dozzina di porte identiche alla sua, con numeri sgangherati che erano appesi precariamente sulla superficie pitturata con poca cura. Ad un certo punto le porte dovevano essere state un orribile verde foresta, ma qualcuno aveva deciso di pitturarci sopra uno strato sottile di pittura bianca. Il risultato era dei rettangoli verde lime con gli angoli più scuri dove la vernice si era scrostata. I numeri degli appartamenti erano rossi il che completava questa atmosfera di cattivo gusto uscita direttamente dal Natale dei miei incubi.
"È andata alla grande, in realtà anche meglio di ‘alla grande’. Everette non vuole vedermi mai più e ha convinto suo fratello a buttarmi fuori casa.” Nav si massaggiò la spalla dove era certo di avere un livido. Avevano preso la parte del “buttalo fuori” in maniera troppo letterale, Nav aveva scoperto di persona quanto duro potesse essere il cemento del marciapiede.
“Ahia! Anche se non mi stupisce”, disse Sasha, la risata risuonò troppo potente per il piccolo altoparlante. “Forse non avresti dovuto provarci con loro padre?”
Nav si passò una mano fra i capelli prima di reclinare la testa e appoggiarsi alla porta di compensato. Sembrava vuota all’interno e quasi si piegò sotto il suo peso. “Forse loro padre non doveva essere così seducente. Voglio dire, chi cammina per casa con solo i boxer e poi si offende quando la gente ci prova? Non pensavo che uomini della sua età potessero avere addominali come i suoi. Il suo corpo era semplicemente perfetto.”
“Disgustoso…Non ho bisogno dei dettagli” disse Sasha, il cellulare fece interferenza, “A quante volte siamo arrivati?”
“Quest’anno o questo mese?” chiese Nav, scivolando lungo la porta fino a che il suo sedere non toccò la moquette lurida.
Una luce tremolava più avanti e da qualche parte un neonato piangeva. A dire dall’odore che si diffondeva nell'aria, il suo vicino alla fine del corridoio stava bollendo la sua porzione settimanale di cavolo. E chi diavolo aveva schiacciato bustine di ketchup vicino all’ingresso?
“Sei proprio uno stronzo,” continuò Sasha “Non ho mai conosciuto nessuno che avesse così tanti ex-fidanzati quanto te. Ne incontrerai uno in ogni locale.”
Nav rise, lasciando che la sofferenza della situazione gli scivolasse di dosso e giù per il corridoio fatiscente fino a trovare una grata delle fogne in qualche stradina da qualche parte. Non che ci fosse molta sofferenza da provare, se fosse stato completamente onesto con sé stesso. Lui e Everette si erano frequentati solo per tre settimane, che era due settimane in più della sua solita soglia di interesse. Il ragazzo era carino ma nulla in confronto al padre.
“La maggior parte dei locali è da escludere, in realtà anche i ristoranti. Ho incontrato Josh l'altro giorno e giuro su Dio mi ha sputato nell'insalata," disse Nav.
Ovviamente l’aveva mangiata in ogni caso. Un po’ di sputo non gli aveva mai impedito di godersi un buon pasto.
“Quindi non verrai a bere con noi stasera?” chiese Sasha, “Katie si è già acconciata i capelli con così tanta cura, non vedo l’ora di scompigliarli tutti stanotte.”
“Sei così disgustosamente etero,” disse Nav, chiudendo gli occhi. Era stata una lunga settimana con troppe ore passate a lavorare e ancora di più sprecate per un altro ragazzo con cui non funzionerà.
Sentiva il richiamo della doccia e specialmente il pianto solitario del suo triste cuscino.
“Non saprei. Sono veramente stanco, Sasha” Inclinò la testa di lato per spingere il telefono contro l’orecchio. Un rumore alla fine del corridoio lo sorprese, ma continuò a tenere gli occhi chiusi. Probabilmente era uno di quegli stronzi dèi suoi vicini che tornava a casa dal lavoro. Potevano benissimo passargli accanto senza problemi.
“A maggior ragione dovresti uscire con noi. Sei ad un vicolo cieco. Devi rilassarti non cercare di passare per ogni stanza da letto e trombare ogni uomo gay della città. Vieni con noi a bere questa sera, tieniti il cazzo nelle mutande per una volta e ti assicuro che ti sentirai meglio”
“Va bene, verrò” rispose Nav, ritrasse i piedi quando sentì l’avvicinarsi sulla moquette scricchiolante di passi affrettati. “Va bene, ci sarò stasera. Non lasciare che faccia un’altra stronzata, okay?”
“Promesso.” ridacchiò Sasha. Nav poteva quasi vedere l’amico sogghignare attraverso il cellulare. “Ti terrò talmente attorniato da belle donne che il tuo cazzo si seccherà fino a cadere. Poi ti farò ubriacare così tanto che ti dimenticherai di Tray.”
“Tray era il mese scorso, prima di Scott e Paul, te ne sei dimenticato? Everette era il tipo di cui mi sono scopato il padre, "disse Nav, abbassando la voce ora che i passi si erano fatti più vicini. Era già abbastanza criticato per il fatto di essere gay non aveva bisogno di altri problemi da nessun altro.
“Sei proprio messo male, amico. Ci vediamo questa sera alle nove in punto da Pinty. Portati dei mutandoni lunghi e una cintura di castità" Sasha chiuse la chiamata con un beep e Nav si trovò a sospirare di nuovo, lasciando il telefono scivolare fino al pavimento con un tonfo sordo. Si sarebbe potuto addormentare appoggiato alla porta, anche se il pavimento spingeva contro il suo sedere pieno di lividi.
Chi butta la gente fuori per davvero? Il cemento non era un posto divertente su cui atterrare per il suo culo ossuto. Almeno gli avevano lanciato addosso i pantaloni.
“Va tutto bene?”
Nav aprì gli occhi e si maledisse, maldestro e agitato cercò di rimettersi in piedi.
Ovviamente la persona che l’aveva visto ripiegato su sé stesso fuori dalla sua porta doveva essere quello strafigo irraggiungibile del suo vicino. Era bellissimo, con i capelli corti
e biondi che ogni modello avrebbe ucciso per avere, per non parlare dei suoi occhi azzurri, i più dolci che avesse mai visto. Se aggiungiamo il fatto delle sue spalle larghe, le braccia possenti e le cosce che potrebbero stritolare con facilità, lui era tutto quello che Nav avrebbe mai desiderato.
Sfortunatamente quell'uomo non era assolutamente disponibile. Il suo ragazzo era la persona più mediocre del mondo ma aveva qualcosa che Nav non riusciva neanche a comprendere—la capacità di avere un rapporto stabile. Ogni volta che Nav aveva visto il vicino, il suo ragazzo era sempre nelle vicinanze.
“Scusa…ho solo perso la mia chiave,” disse Nav spingendo il suo corpo contro la porta, le ginocchia deboli ora che l’uomo si stava avvicinando. Aveva la bocca secca e la gola strozzata come nessun altro I palmi delle mani divennero umidi ed iniziò improvvisamente a sudare, la sua faccia arrossì.
Ogni traccia di fame evaporò dal suo stomaco cose se avesse appena sentito puzza di merda e le sue priorità cambiarono completamente. Era l'unico ad avere quell'effetto su Nav. Quel meraviglioso esemplare biondo riusciva a trasformarlo dalla entusiasta e fiera troia che era nel verginello più ingenuo di sempre.
Nav aveva scopato e si era fatto trombare da più ragazzi di quanto potesse ricordare, ma qualcosa in lui era diverso. Quel corpo virile, alto e quegli occhi così cristallini, lo riportavano al liceo quando aveva visto il suo primo uccello e aveva deciso che sarebbe stato gay a vita.
“Oh, merda, che rottura, "disse, passandosi una mano tra le ciocche dei capelli dorati che probabilmente erano più soffici della seta stessa. “Hai chiamato il custode?” Spostò la busta della spesa in carta marrone così da poter rovistare nella sua tasca
Ovviamente si curava dell'ambiente, il che faceva letteralmente sbavare Nav. Non c’era niente di peggio di un ragazzo sexy che usava buste di plastica e guidava una macchina che usava più benzina di un autotreno. Puoi essere più perfetto di così?
Nav scosse la testa. “N-non ancora. Penso sia semplicemente caduta da qualche parte.” Nav voleva che il pavimento lo inghiottisse. La sua voce così debole e remissiva che probabilmente lui suonava anche come un verginello.
I Vergini erano considerati il Nemico. Appiccicosi, agitati e nervosi, Nav gli stava sempre alla larga. C’era già stato, l’aveva già fatto e non voleva mai più fare parte del club.
Sapendo quanto sottili fossero i muri della palazzina, Nav ipotizzava che l’uomo avesse sentito tutto dall’altra parte del corridoio delle sue avventure sessuali. Ragion per cui stava guardando Nav con aria confusa e la preoccupazione segnava il suo volto perfettamente scolpito. Probabilmente avevano fatto statue di quest’uomo—nella speranza che sia quelle con il cazzo grande e non quelle robe misere.
Nav lasciò scivolare il piede di lato a dove aveva visto cadere la chiave, nella speranza di nasconderla.
Era un idiota del cazzo, ma non riusciva nemmeno a pensare con il suo vicino che lo fissava, il suo sguardo penetrante infrangeva tutte le sue difese.
“Hai bisogno di una mano? Lascia che metta la spesa nel frigo e ti aiuterò a cercarle” Un dolce sorriso si posò sulle sue labbra mentre tirava fuori le chiavi per aprirle la sua porta con una mano sola.
“No, non ti preoccupare. "disse Nav, il viso che gli scotta. Si schiaffeggiò le guance mentre il ragazzo distolse lo sguardo, nella speranza di abbassare la sua temperatura con le mani gelide. La vista delle sue spalle larghe e possenti lo fece arrossire di nuovo. Invece distolse lo sguardo verso l’appartamento e rimase a bocca aperta quando lo vide. Li, sul muro e nascosto nel posto più impensato, c’era un dipinto che non pensava avrebbe mai rivisto.